
Una volta raggiunto l’obiettivo, la dieta di mantenimento permetterà di consolidare i risultati ottenuti nel tempo e accompagnare il paziente verso una gestione autonoma della propria alimentazione. Il fine è quello di acquisire un modello di educazione alimentare da mantenere per tutta la tua vita. Si tratta di una sorta di “periodo di transizione” da un’alimentazione restrittiva ad una più “permissiva” rispetto al quantitativo di calorie che può essere assunto giornalmente. Quando si intraprende un percorso di dimagrimento, infatti, il rischio più grande è che una volta raggiunto l’obiettivo ci si fermi e si ritorni alle abitudini precedenti alla dieta o, semplicemente, a mangiare di più, senza un percorso di riavvicinamento calorico e di mantenimento e stabilizzazione del peso.
Inoltre, bisogna tener presente che un regime ipocalorico non può essere mantenuto troppo a lungo, poiché inevitabilmente ad un certo punto l’organismo sentirà il bisogno di dover assumere più calorie e né si può pensare di stare a dieta tutta la vita; le regole di un’ipocalorica, infatti, si discostano enormemente da quella che dovrebbe essere un’alimentazione sana e bilanciata. Quello che il mantenimento deve insegnare è non pensare più alla dieta come ad un regime ristretto, ma come a un’educazione alimentare.
Nella dieta di mantenimento si assume gradualmente un quantitativo calorico maggiore, anche se pur sempre normocalorico, rispetto a quello precedentemente consumato. Così come la perdita di peso deve essere graduale per essere equilibrata ed efficace, allo stesso modo anche il ritorno ad una dieta normocalorica deve avvenire in maniera progressiva, mai drastica.
Verranno effettuati dei controlli ogni 3-4 mesi per monitorare l’adattamento dell’organismo al nuovo peso.